Il matrimonio di Alex e Diletta nella cornice romantica dell’isola d’Elba

Quando incontro per la prima volta una coppia, dopo un primo approccio utile per conoscerci, spiego le dinamiche dell’organizzazione di un matrimonio e il ruolo prezioso di una wedding planner. Appena entrati in sintonia invito  gli sposi a riflettere sulla loro idea di nozze chiedendo: avete un tema conduttore? Perché non pensate a ciò che Vi accomuna e lo trasformate in un  leitmotiv come in un concerto per pianoforte e orchestra? La risposta non sempre è immediata. Qualche volta però i futuri sposi hanno già un’idea pensata ed elaborata insieme. Per il matrimonio di Diletta e Alex ha deciso la sposa, quasi senza possibilità di replica. Il loro viaggio d’amore è stato comunque piacevole e sereno, e forte la partecipazione vissuta da entrambi con dolcezza infinita e autentico amore. Il loro sentimento è stato suggellato dalla nascita di un bellissimo bambino dal nome Lorenzo, un perfetto “cerimoniere” in occasione delle nozze dei genitori, oltre che un elegante paggetto insieme alla cuginetta Ginevra. Diletta è di Como, la sua grande passione le scarpe che da 6 anni, dopo un’esperienza parigina, disegna con originalità per l’azienda di famiglia dove lavora insieme alle due sorelle, Maddalena e Sabrina, e il padre. È una sognatrice! Alex, veronese, è un imprenditore edile impegnato nella costruzione e ristrutturazione di palazzi e ville.  Ama l’arte, la sua passione è creare oggetti in ferro battuto.  Si è distinto come un vero lord inglese quando Diletta ha deciso che il tema del matrimonio sarebbe stato un dipinto, un capolavoro di Monet esposto alla “National Gallery” di Londra: Stagno con ninfee

Da qui il sogno ha cominciato a prendere forma… e l’isola d’Elba non poteva essere lo scenario migliore per realizzarlo. Come nei paesaggi di Monet dove la natura diviene lo specchio delle passioni dell’animo umano, le pennellate svelte e sfrangiate trasmettono emozioni e i pigmenti giallo-violacei mescolati ai predominanti verdi generano un’atmsofera sognante di luci, così avviene all’Elba, un’Isola dai colori cangianti, un quadro naturale e vivente che ogni giorno “dipinge se stesso” attingendo dalla sua variopinta tavolozza. Portoferraio e la Salita Napoleone con la sua pietra rosa sono stati il primo fondale scenografico della loro fiaba: una gradinata imperiale abitata non soltanto da invitati, eleganti e impeccabili, ma anche da turisti curiosi. Diletta è arrivata con un auto d’epoca cabriolet Fiat Siata accompagnata da suo padre con il quale poi a piedi ha percorso seraficamente la storica “strada”, mostrando uno splendido abito in pizzo francese, fino ad arrivare alla Chiesa della Misericordia. Due candidi trionfi arricchiti da lilium e gerbere bianche, e lisianthus glicine hanno incorniciato l’ingresso, lunghe nuvole di organza hanno rifinito le scale sulle quali sono state adagiate boulle di fiori, “prese per mano” da tralci di edera per donare  eleganza e raffinatezza all’insieme. La cerimonia religiosa celebrata con rito ambrosiano, è stata emozionante e suggestiva a partire dall’arrivo della sposa cadenzato dalle note de La Califfa di Ennio Morricone. L’atmosfera, sognante e regale, ha magicamente conquistato tutti con un tripudio di  fiori e tessuti adagiati sulle balaustre, riscaldate dal calore delle  fiamme che hanno illuminato gli sguardi già raggianti di felicità degli sposi e dei parenti. L’uscita di Diletta e Alex è stata una sorpresa ben architettata da Maddalena e Sabrina: un cuore gigante di carta pesta per rendere più complesso e d’effetto l’arrivo degli sposi fuori dalla Chiesa. Ad attenderli un gran brio  e  il romantico lancio di due colombe bianche un pò frastornate dal gioioso rumore dei presenti che, all’unisono, hanno rallegrato anche il cielo con  palloncini bianchi, petali e coriandoli colorati. La festa è proseguita sul Piazzale De Laugier al Caffè degli Artisti per un aperitivo light a base di spiedini di frutta e ciliegie accompagnate da prosecco e cocktails fruttati… 

Chiesa della Misericordia

Poi un ricevimento a Villa Ottone nel parco della storica dimora ottocentesca dove gli invitati hanno goduto di uno splendido tramonto su Portoferraio e di un ricco buffet con prelibatezze locali e non, di mare e di terra. Lo staff, d’eccellenza, ha reso il godimento degli occhi e del palato degli ospiti ancora più sublime; il mitico barman “Paolino” lo ha fatto con un Frozen alla Monet, omaggiando gli sposi e il grande pittore francese.  La scalinata della Villa si è trasformata in uno scenario incantevole riscaldato agli “argini” dalle fiamme giallo-arancio protette in antiche lanterne marocchine, da boulle di fiori, cuscini e  tessuti bianchi ondeggianti come acqua di fiume. Lo stagno del parco ha “riprodotto” il leitmotiv del matrimonio con ninfee e candele galleggianti che “hanno acceso” la notte delle rimembranze. Nessun dettaglio lasciato al caso: dal menù artistico al tovagliolo ornato, dalla mise en place al candelabro riflesso sullo specchio argenteo, dal cadeau per gli invitati all’allestimento della confettata, dalla torta alle luci silenziose che hanno fatto capolino da un antico e possente arbusto secolare. Un Sogno destinato a rimanere impresso nella memoria, per sempre!!! Ma come lo Stagno delle Ninfee di Monet, vissuto per poco tempo. Questo è ciò che accade ad ogni matrimonio! Vi lascia con la voglia di continuare a viverlo, sperando che non finisca mai. Non temete!!! Continuerete ad assaporare a lungo quel dolce sentire e quel “sale” d’amore, amandovi e rivivendo quel sogno ogni volta con la stessa intensità ed emozione come accade ammirando un dipinto di Monet.  (L’abito da sposa  di Diletta è della Collezione  Aimée – Atelier di Monza)

Photo Credits Paolo Ridi